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Educare alla politica


Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro - Sussidio per gruppi ecclesiali


“L’attitudine educativa al sociale di una comunità non si misura tanto dai momenti specifici o specializzati, ma nel vissuto quotidiano della pastorale ordinaria, da quanto si sa educare al sociale nella catechesi, in quella giovanile e in quella degli adulti. … Raggiungeremo grandi risultati quando nella formazione dei catechisti questo aspetto sarà messo in risalto ... quando nella pastorale giovanile si educherà a portare lo sguardo di fede sui fatti del territorio e si stimolerà ognuno a fare la propria parte per umanizzare il vissuto sociale; quando nella pastorale familiare sapremo far emergere la soggettività sociale della famiglia stessa, insieme con la vocazione laicale sul lavoro, in fabbrica, in ufficio, nella scuola, nel quartiere e nella città” (n.10).


Questo brano tratto della nota pastorale “Le comunità cristiane educano al sociale e al politico”, esprime sinteticamente il senso di questo strumento educativo pensato per catechisti, giovani e adulti.
Ci troviamo in un momento indubbiamente complesso. Nonostante la permanente consapevolezza che “la missione della Chiesa non è soltanto di portare il messaggio di Cristo e la sua grazia agli uomini, ma anche di permeare e perfezionare l’ordine delle realtà temporali con lo spirito evangelico”(AA 5), dopo anni di grandi sensibilità ai problemi sociali e politici, dalla fine degli anni ottanta è incominciata una stagione in cui le comunità ecclesiali e i laici in particolare, vuoi per la frantumazione del partito di riferimento, vuoi per la polarizzazione degli schieramenti, hanno incontrato sempre più difficoltà a coniugare la fede con la passione politica, fino al punto di evitare qualunque riferimento o impegno politico per non dare adito a possibili occasioni di divisione nella comunità stessa.
Non possiamo non guardare con stima e riconoscenza a quanti in questi anni si sono prodigati nella formazione attraverso le scuole di formazione all’impegno sociale e politico e che, ancora oggi, nonos
tante il vento contrario, continuano ad offrire a giovani e adulti un servizio educativo.
Tuttavia gli eventi sconvolgenti dell’11 settembre, il lento e faticoso percorso nell’elaborazione della nuova casa comune europea, insieme a tanti altri elementi, hanno fatto riemergere con particolare urgenza in questi ultimi mesi la necessità di riprendere con nuovo slancio e con nuovi orizzonti il cammino di educazione alla politica.
Il sussidio che proponiamo è rivolto principalmente a due componenti fondamentali della comunità cristiana: i giovani e la famiglia. Questo testo offre indicazione metodologiche, pratiche e di approfondimento per una rinnovata sensibilizzazione. In particolare viene sviluppato il rapporto della persona col denaro e l’economia, andando a scavare nell’indifferenza che spesso, anche i cristiani, mostrano davanti alle scelte economiche. Parlando dei giovani, si evidenzia una situazione che ormai radicata da anni: il loro distacco non solo dalla vita politica in particolare, ma dalla politica in generale. Attraverso domande provocatorie, percorsi e parole chiave, il testo affronta il tema andando via via approfondendo con la lettura di brani biblici, di testi tratti dal catechismo dei giovani e da documenti del magistero. La bussola di orientamento che trae spunto dalla Dottrina Sociale della Chiesa vuole indicare i criteri fondativi di tutta la struttura che procede dai principi di valore all’azione politica vera e propria. Gli strumenti di approfondimento, la mappa cognitiva e la traccia per il confronto di gruppo concludono la riflessione. Lo stesso criterio viene utilizzato per l’altra componente che viene presa in esame dal testo: la famiglia nel suo rapporto con la politica. Rispetto ai giovani, la famiglia viene considerata come realtà sociale e politica, cioè nell’accezione di essere proiettata all’esterno: dal lavoro, ai problemi quotidiani, alla solidarietà, alle altre famiglie, ecc..
Certo, dal sussidio non possiamo aspettarci delle
risposte, ma solo degli interrogativi utili a modificare il nostro stile di vita, a riprendere il significato fondamentale di una formazione che apra i cristiani alla comprensione, all’impegno politico e sociale in una realtà sempre più articolata, complessa, ma, per questo, sempre più stimolante.











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