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LE ISTITUZIONI SANITARIE CATTOLICHE IN ITALIA - Identità e ruolo

Ufficio Nazionale per la pastorale della sanità

Presentazione

La presenza e l´azione della Chiesa nel mondo della salute non può certamente configurarsi come semplice opera di supplenza, né tanto meno come "sanità di parte". Tale presenza, con l´azione e le opere che ne conseguono, è radicata nel suo stesso essere chiesa e nella missione ricevuta dal suo Signore di annunciare il Vangelo, e di curare gli infermi, sempre e dovunque.

In questa prospettiva, "le Istituzioni sanitarie cattoliche costituiscono una specifica modalità con cui la comunità ecclesiale mette in pratica il mandato di ´curare gli infermi´" . Esse sono opere di Chiesa a servizio della salute di ogni persona, senza distinzione alcuna, a partire dai più fragili e deboli.

Si comprende, di conseguenza, perché la pubblicazione del presente sussidio a nome e a cura dell´Ufficio Nazionale CEI per la pastorale della sanità, si rivolga non solo a chi opera in seno alle Istituzioni sanitarie cattoliche, ma anche all´intera comunità cristiana con le sue diverse componenti, perché insieme e in termini di corresponsabilità si rifletta sulla presenza e l´azione della Chiesa nel mondo della salute, sul significato e validità oggi delle istituzioni ISC nel nostro paese, sulle esigenze e sui problemi a cui esse devono rispondere sulle modalità con cui meglio qualificarle e integrarle a servizio di una cura più mirata e adeguata della salute di ogni persona.

La riflessione offerta in questo sussidio, tuttavia, intende anche interpellare - in modo rispettoso, franco e dialogico - la stessa società civile e le pubbliche istituzioni dello Stato, per un concorde e comune impegno nel migliorare nel nostro paese il servizio al bene comune e di ciascuno, così caro a tutti, che è la salute. E, questo, in termini di eticità, di equità, di solidarietà, di competenza, di relazione umana sanamente, di attenzione alla totalità della persona con i suoi bisogni e le sue relazioni familiari, di superamento di interessi personali o economici, di una adeguata for
mazione umana ed etica di tutto il personale.

La riflessione - con il suo richiamo delle idealità delle ISC e al quadro dei valori che deve informare una cura della salute - non vuole essere una astratta esortazione ma un concreto strumento di lavoro e di verifica da utilizzare nei concreti contesti della sanità oggi, dei bisogni che nella cura della salute le persone avvertono e delle inadeguatezze che soffrono.

Il sussidio non ha la pretesa di affrontare ogni problema o di offrire facili ricette. Si è consapevoli delle complessità e delle difficoltà da superare oggi per un servizio sanitario e una cura della salute più rispondente oggi nel nostro paese.

Per questo motivo sembra più che mai necessario pensare, ricercare e operare insieme - superando i rischi di sterili concorrenze, di apparati burocratici, di gelosi poteri, di visioni ideologiche, di mancanza di valori umani - per costruire insieme un mosaico terapeutico, un tessuto e una rete di cura della salute, capaci di accogliere le domande di salute delle persone in situazioni, di educarle, di fare prevenzione, di curare sempre e tutti con competenza e umanità.

Tutti dobbiamo lasciarci oggi interrogare dai problemi che attraversano la sanità per interpretarli e insieme trovare, gradualmente soprattutto risposte più adeguate.

Il problema dell´economia e delle risorse limitate in sanità - con il conseguente problema delle priorità di intervento e di cura - non sembra possa semplicemente risolversi isolando i termini del problema ma affrontandolo nella sua globalità e alla luce del criterio etico della centralità e dignità di ogni persona. Non si può pensare di risolverlo con uno sbilanciamento sull´economia, perché la salute non sarà semplicemente una "merce" da produrre in un mercato pluralistico; neppure con la contrapposizione di soggetti bisognosi di cura perché ciascuno e in qualsiasi situazione ha diritto di essere curato così come non si può pensare di assicurare livelli di risorse sol
amente a strutture pubbliche statali e non garantirle nella stessa misura alle ISC che prestano un identico servizio pubblico.

Il problema va posto, poi, anche a monte nei criteri con cui un governo stabilisce la divisione delle risorse in un bilancio delle spese, dove andrebbe riconosciuta la priorità delle spese in salute su altre. Come in bilancio familiare, c´è sempre da chiedersi, che cosa è più importante e cosa è meno importante? quali sprechi e quali cattive gestioni sono da correggere ed eliminare a tutti i livelli?

Altri problemi concreti sui quali siamo chiamati a riflettere insieme sono fra i tanti: l´eccesso di burocrazia ancora esistente: le lunghe attese per visite, analisi o ricoveri in strutture sanitarie pubbliche; la carenza di relazioni veramente umane spesso esistente; la frequente identificazione della persona con la patologia; una certa burocratizzazione e caduta di relazione familiare a livello di medici di base; una più adeguata formazione etica di tutti gli operatori; una integrazione della sanità italiana in ambito europeo; una maggiore collaborazione tra le diverse realtà sanitarie a tutti i livelli; lo sviluppo di una presenza sanitaria più adeguata e qualificata nel territorio.

L´importante sarà che ogni problema venga compreso e affrontato a partire sempre dalla centralità effettiva della persona e da una relazione empatica con la sua condizione di vita.

Molti di questi aspetti trovano eco nel presente sussidio, articolato in quattro parti:
- la prima richiama le radici e il senso delle Istituzioni Sanitarie Cattoliche davanti alle nuove sfide;
- la seconda presenta l´identità specifica delle ISC e la loro relazione e integrazione nell´ambito della sanità;
- la terza e la quarta affrontano alcuni nodi e problematiche attuali.

In definitiva, il sussidio, mentre interpella direttamente e in vari modi le ISC sul senso di una loro presenza e azione nel contesto attuale, nuove essere un messaggio di speranza per tutti
coloro che operano nel mondo della salute, per le famiglie, per i malati stessi, per ogni persona di buona volontà: insieme, con l´impegno e la responsabilità di tutti, è possibile migliorare oggi la cura della salute, renderla più umana e qualificata.

Le ISC, nella programmazione sanitaria del nostro paese, intendono contribuire in modo proprio per questo miglioramento. Una cosa tuttavia sembra certa: esse svolgeranno meglio tale compito nella misura in cui vorranno e sapranno operare insieme a tutti i livelli, con intelligenza, solidarietà e fraternità ecclesiale.

don Sergio Pintor
Direttore dell´Ufficio nazionale
per la pastorale della sanità

Roma, 7 luglio 2000


N.B. - Il presente sussidio è frutto di un´ampia riflessione da parte di diversi e qualificati rappresentanti di ISC. In particolare è stato con il contributo di un Gruppo nazionale di lavoro sulle ISC dell´Ufficio nazionale per la pastorale della sanità, con il contributo dell´ARIS (Associazioni religiose italiane sociosanitarie) e con l´aiuto di alcuni esperti. A tutti va un sincero ringraziamento per la preziosa e disponibile collaborazione


don Sergio Pintor