«Il programma della Marcia – spiega mons. Angelo Casile, direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro – si articola in sette momenti: l’accoglienza, i saluti e una preghiera ecumenica (“Vivere la fede nella pace”); l’annuncio (“Il Vangelo della pace”, con testimonianza su don Tonino Bello); la denuncia (“Stili di vita, sobrietà e carità”, con riflessione sui conflitti dimenticati); la rinuncia (“Educare alla pace”, con testimonianza sulla partecipazione dei laici); la tavola rotonda (“Tra diluvio e arcobaleno… Primavera araba e Mezzogiorno”); la celebrazione eucaristica nella Cattedrale (trasmessa in diretta su TV 2000 dalle 22.30); gli auguri e un momento conviviale conclusivo».
Per sottolineare la profonda ecclesialità della Marcia, intervengono nei vari momenti i Vescovi: S.E. Mons. Domenico D’Ambrosio, Arcivescovo Metropolita di Lecce; S.E. Mons. Giancarlo Maria Bregantini, Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace; S.E. Mons. Giovanni Giudici, Presidente di Pax Christi Italia; S.E. Mons. Giuseppe Merisi, Presidente della Caritas Italiana; S.E. Mons. Domenico Sigalini, Assistente ecclesiastico generale di A.C.I.
Ai presuli si aggiungono evangelici e ortodossi; S.E. Mons. Luigi Bettazzi, già Presidente di Pax Christi Italia; Dott. Paolo Beccegato, Caritas Italiana; Ilaria Quarta, Azione Cattolica Lecce; Dott.ssa Rosa Siciliano, Direttrice rivista “Mosaico”; P. Paolo Dall’Oglio SJ, Fondatore in Siria della Comunità monastica del Khalil per l’armonia islamo-cristiana e il Prof. Mario Signore, già Docente di Filosofia morale, Università del Salento.
Fanno da sfondo alla Marcia, e soprattutto alla tavola rotonda, che avrà un’attenzione particolare al contesto della crisi in Siria e al rilancio del Mezzogiorno d’Italia, le parole di Don Tonino Bello: «Siamo un po’ come Noè sull’arca, come quando c’è stato il diluvio universale. Anche noi siamo su una zattera che ondeggia sotto gli urti della storia. E anche noi come Noè, ogni tanto usciamo sulla tolda per misurare con lo scandaglio la profondità delle acque: a che punto saranno arrivate? Però anche noi, come Noè, leviamo lo sguardo verso il cielo per vedere se, da qualche parte, compare la calotta dell’arcobaleno. Ecco: tra diluvio e arcobaleno. Attenzione però amici miei dovremo essere i cantori dell’arcobaleno, coloro che scrutano l’arrivo della colomba mandata da Noè. […] Il mondo è stato sempre un po’ triste! Però ha avuto sempre anche i profeti, i cantori della speranza, ed il nostro compito di credenti, oggi, non è di macerarci negli eventi della perversità del mondo ma di salire sulla tolda per scrutare l’arrivo della colomba, per scorgere nel firmamento questo allargarsi dell’arcobaleno».
«La Marcia va vissuta come occasione per camminare insieme nella preghiera e nel digiuno – conclude mons. Casile – per offrire al Signore il bene che ciascuno di noi ha potuto compiere nell’anno trascorso e per accogliere dalle Sue mani provvidenti e misericordiose il dono di un nuovo anno ricco di pace e di amore per ogni uomo. Cammineremo con il cuore attento e solidale, verso i detenuti della Casa Circondariale di Borgo San Nicola in Lecce, ai quali verrà destinato il corrispettivo della cena, e con gli occhi alzati verso il cielo per invocare la pace da Colui, che è “Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace” (Is 9,5)».