Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nella misericordia - Liturgia - 10 gennaio - Battesimo del Signore 

10 gennaio
Battesimo del Signore   versione testuale

La misericordia filiale si esprime verso i fratelli

Padre onnipotente ed eterno,
che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio,
mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo concedi ai tuoi figli,
rinati dall'acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore.

(Colletta)
 
La festa del Battesimo del Signore conclude il Tempo forte del Natale e avvia il Tempo Ordinario. Il mistero del Battesimo appartiene tuttavia a pieno titolo alla celebrazione dell’Incarnazione del Signore, come dimensione della sua Epifania al mondo. Come messo in ottima evidenza dal testo del Prefazio proprio, ricevendo il battesimo Cristo riceve la sua consacrazione sacerdotale, profetica e regale.
 
Nel battesimo di Cristo al Giordano
tu hai operato segni prodigiosi
per manifestare il mistero del nuovo lavacro:
dal cielo hai fatto udire la tua voce,
perché il mondo credesse che il tuo Verbo era in mezzo a noi;
con lo Spirito che si posava su di lui come colomba
hai consacrato il tuo Servo
con unzione sacerdotale, profetica e regale,
perché gli uomini riconoscessero in lui il Messia,
inviato a portare ai poveri il lieto annunzio.
(Prefazio Consacrazione e unzione di Gesù)
 
Il nuovo lavacro è ingresso nella fecondità del lieto annunzio, in esso si opera l’adozione a figli.
Nell’orazione post communio chiediamo:
 
Dio misericordioso,
che ci hai nutriti alla tua mensa,
concedi a noi tuoi fedeli di ascoltare come discepoli il tuo Cristo,
per chiamarci ed essere realmente tuoi figli.
 
La misericordia accolta chiede di essere vissuta anche nel rapporto tra battezzati. Siamo infatti fratelli in Cristo. Questo è l’appellativo con il quale ci chiamiamo reciprocamente nel rito eucaristico, e lo siamo realmente.
 
Si suggerisce di offrire nelle monizioni e nell’omelia una particolare accentuazione di questa ricaduta del mistero battesimale, a partire dalla relazione con i fratelli di sangue, giungendo ai fratelli di comunità locale, allargandosi fino alla fraternità universale che nella rivelazione non esclude nessun uomo.
 
Dal punto di vista rituale, facendo proprio il suggerimento del Direttorio su pietà popolare e liturgia, è opportuno adottare l’aspersione con l’acqua benedetta in tutte le messe. Si suggerisce altresì di valorizzare il battistero della Chiesa, con un addobbo floreale consono e un’illuminazione adeguata. La benedizione dell’acqua precedente all’aspersione dell’assemblea, se il fonte battesimale è sufficientemente visibile, si tenga presso il fonte battesimale. Si invitino i fedeli a volgere lo sguardo verso il luogo del battistero. 
 
 
Prima dell’inizio della liturgia, un lettore – non dall’ambone – potrebbe offrire una monizione d’inizio, con queste o simili parole:
 
“Con la Festa del Battesimo del Signore, si conclude il Tempo di Natale. Fatto uomo in un’umile famiglia, Gesù compie la sua missione di Figlio misericordioso mettendosi in fila con noi peccatori, ora fratelli nel suo Battesimo. Oggi riviviamo con il gesto dell’aspersione con l’acqua il valore della nostra stessa chiamata a realizzare pienamente la nostra umanità. Accogliamo la processione d’ingresso con il canto…”.
 

Se non vi sono battesimi, dopo il saluto del celebrante e al posto dei riti penitenziali si può compiere la preghiera di intercessione e l’aspersione dell’assemblea con l’acqua benedetta (MR, p. 1031 e ss).
 
Dopo il saluto iniziale, il sacerdote rimane in piedi alla sede, rivolto al popolo; dinnanzi a lui, il recipiente dell’acqua da benedire. Il sacerdote invita il popolo alla preghiera con queste parole o altre simili:
 
C.
Fratelli e sorelle, in questa domenica commemoriamo il Battesimo del Signore. Ricevendo quest’acqua, facendo su di noi il segno della croce, accogliamo il rinnovamento interiore, fedeli allo Spirito che ci è stato dato in dono. Preghiamo ora umilmente Dio nostro Padre, perché benedica quest’acqua con la quale saremo aspersi.
 
Breve pausa di silenzio.
C.
Dio onnipotente, ascolta le preghiere del tuo popolo, che nel ricordo dell’opera ammirabile della nostra creazione, e di quella ancor più ammirabile della nostra salvezza a te si rivolge.
Degnati di benedire + quest’acqua, che hai creato perché dia fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi.
Di questo dono della creazione hai fatto un segno della tua bontà: attraverso l’acqua del Mar Rosso hai liberato il tuo popolo dalla schiavitù; nel deserto hai fatto scaturire una sorgente per saziare la sua sete; con l’immagine dell’acqua viva i profeti hanno preannunziato la nuova alleanza che tu intendevi offrire agli uomini; infine nell’acqua del Giordano, santificata dal Cristo, hai inaugurato il sacramento della rinascita, che segna l’inizio dell’umanità nuova libera dalla corruzione del peccato.
Ravviva in noi, Signore, nel segno di quest’acqua benedetta, il ricordo del nostro Battesimo, perché possiamo unirci all’assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nella Pasqua di Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
 
Il sacerdote prende l’aspersorio e asperge se stesso e i ministri, poi il clero e il popolo, passando, se lo ritiene opportuno, attraverso la navata della chiesa. Intanto si esegue un canto adatto.
Quindi il sacerdote torna alla sede. Terminato il canto, rivolto al popolo, dice a mani giunte:

 
C. Dio onnipotente ci purifichi dai peccati, e per questa celebrazione dell’Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno, in Cristo Gesù nostro Signore.
R. Amen.