Torna alla home
Cerca
 Ufficio Nazionale per l'apostolato del mare - News - 2016 - Giugno - Domenica del Mare 2016 
Domenica del Mare 2016   versione testuale

La domenica del mare 2016, quest'anno si colloca nel giubileo straordinario della misericordia e nel sesto centenario della nascita di San Francesco di Paola, celeste patrono dei marittimi. Due eventi che invitano a guardare con rinnovata speranza il mondo del mare. La santità è frutto della misericordia senza la quale non c'è speranza di cambiamento. Quando uno è ferito, dice Papa Francesco, ha bisogno subito di misericordia, non delle analisi  C'è la ferita, è necessario curare la ferita, e poi si vedranno le analisi e poi si faranno le cure specialistiche, ma prima si devono curare le ferite aperte[1].
 
La via del mare è luogo di vita perché è strada che muove le persone, i loro affetti, i loro sogni, le loro attese, le loro speranze. Con le sue rotte trasporta e scambia ciò che serve a far crescere il mondo. Nel mondo intero genera lavoro per milioni di persone: sulle navi, nei porti, con i prodotti trasportati e nel mare stesso. La sua rilevanza a livello mondiale non deve indurre a pensare che sia privo di ferite. Le lunghe traversate, i rischi del mare, la molteplicità di contratti, secondo la nazionalità dei marittimi, ecc.[2] Ultimamente, causa la perdurante crisi, vi è anche una maggiore pressione del cosiddetto dumping sociale, che, tradotto in parole povere, per i marittimi equivale a prendere o lasciare. Purtroppo non è l'unico ambito lavorativo a presentare ferite ma, rispetto ad altri, esso è quello più isolato e quindi più vulnerabile. È possibile contribuire a curare le ferite? Si! Farsi prossimo a loro, perché la scarsa coesione degli stessi marittimi offre al sistema che governa, il loro mondo lavorativo, una maggiore forza. Un cambiamento autentico, frutto di un processo di crescita, avviene quando il sentire legittimo di migliaia di persone che coese diventano un?unica voce e un unico cuore, interpella un sistema che non può non prenderne atto. In un sistema globalizzato si può invertire un processo solo se si è capaci di un?incidenza globale e di tutti, si tratta perciò di provare a costruire quest'unità iniziando a porre segni reali e concreti di solidarietà.
 
Se la via del mare, in termini di prodotti trasportati, in un certo senso interessa tutti, sarebbe bello riuscire a ridurre le distanze che separano il mondo marittimo dal comune sentire. Oltre a una maggiore conoscenza, in questa circostanza domandiamo che esso faccia sempre più parte della preghiera personale e anche comunitaria. Inoltre, soprattutto dove vi sono marittimi residenti, sarebbe bello che la preghiera portasse alla condivisione reale, e diventasse grembo accogliente di storie, drammi, fatiche e speranze[3].
 
Qualsiasi vita si decide sulla capacità di donarsi[4], ha detto il Papa a Firenze. È vero! La vita è un dono ricevuto e proprio per questo è bello che essa lo traduca in atti di amore restituito. Uno di questi è l'impegno nel volontariato soprattutto per chi ha la fortuna di avere un porto nel proprio territorio. Un atto di amore restituito potrebbe essere la concreta vicinanza a marittimi, che transitano in un porto, a volte solo per poche ore. In alcuni porti è già presente l'associazione Stella Maris, la cui finalità è proprio il benessere della gente di mare, per chi volesse, potrebbe aderire, e, nei porti, dove non c'è, potrebbe essere promotore della sua costituzione. Questi gesti o altri che la creatività dello Spirito può suscitare in fondo sono tutti utili a creare quella rete di prossimità che rende meno isolato un mondo e incoraggia chi ne fa parte a osare nella conquista del bene comune.
                                                                                                                                                       Don Natale Ioculano
  

[1] Cfr. DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PARROCI DI ROMA, Giovedì, 6 marzo 2014
[2] Cfr. Messaggio per la Domenica del mare 2016, del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti http://goo.gl/HpsD2v
[3] Le mani della vostra fede si alzino verso il cielo, ma lo facciano mentre edificano una città costruita su rapporti in cui l?amore di Dio è il fondamento. E così sarete liberi di accettare le sfide dell?oggi, di vivere i cambiamenti e le trasformazioni. Papa Francesco a Firenze, in Sognate Anche voi questa chiesa, Ed. Fondaz. di Religione Santi Francesco d?Assisi e Caterina da Siena, 2016, p. 16
[4] Cfr. Papa Francesco a Firenze, in Sognate Anche voi questa chiesa, pp.9-10



-----------------
Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, Messaggio per la Domenica del mare 2016